Santa Eustochia
Smeralda Calafato
“Prendete,
figlie mie, il Crocifisso per Padre, ed Egli vi ammaestrerà in ogni cosa”. Sono
queste le ultime raccomandazioni che
Smeralda Calafato lasciò alle sue consorelle.
Il 5 novembre 2018 alle ore 9:30, tutte le classi della scuola
Primaria e Scuola secondaria di Primo grado dell’I.C di Santa Lucia del Mela,
compresa la mia classe, ci siamo recati nella chiesa Sacro Cuore e abbiamo partecipato ad una Celebrazione Eucaristica in onore di Santa Eustochia Smeralda Calafato. Al centro dell’altare maggiore, la sua
Reliquia: in una piccola teca di vetro, un pezzetto di stoffa imbevuto del suo
sangue.
Eustochia Smeralda Calafato è
stata una religiosa dell'ordine delle Clarisse monache di clausura. Fu
fondatrice e prima badessa del convento messinese di Montevergine.
Suor Eustochia, al secolo Smeralda
Calafato, bellissima fanciulla di nobile famiglia, nacque a Messina il 25 marzo
1434 presso il villaggio Annunziata dove i genitori si erano rifugiati per
evitare il contagio della peste che in quel periodo flagellava la città. Era
figlia di Bernardo Calafato, ricco mercante messinese e di Mascalda Romano
Colonna. Fin da piccola sua madre incoraggiò il suo interesse per la religione cattolica, ma il padre e i
fratelli volevano che Smeralda si
sposasse. E così alla giovane età di 11 anni la fidanzarono con Nicolò Perrone,
un mercante di 35 anni, che, però, morì nel 1446, alla vigilia delle nozze. Due
anni dopo, nel 1448, fu promessa in sposa ad un altro giovane che morì
addirittura prima di conoscerla. Questa prova dolorosa, infatti, fece maturare nella
giovane Smeralda la vocazione religiosa, decise così di dedicare la sua vita
interamente al Signore. Smeralda divenne Clarissa nel Monastero di Basicò col
nome di Eustochia, nome che Ella scelse in virtù di una discepola di San
Girolamo, modello di verginità. Successivamente grazie agli aiuti finanziari
dello zio, Eustochia abbandonò il monastero dove era rimasta per undici anni e
decise di fondare un Monastero in Via del Dromo (oggi Via 24 Maggio) a Messina,
che chiamò di Montevergine. Santa Eustochia morì il 20 gennaio 1485. Si dice
che dopo la sua morte, le sorelle sentirono dei colpi provenire dalla sua cassa
mortuaria All’apertura si accorsero che due
rivoli di sangue scorrevano dal naso
della Santa, sangue che non cessava di fuoriuscire. Alla successive chiusure
della cassa mortuaria seguivano ulteriori colpi, fra stupore, timore e
incredulità le consorelle capirono di essere di fronte a qualcosa di miracoloso.
E diversi furono i Miracoli attribuiti a Santa Eustochia. Oggi il suo corpo
incorrotto, dopo più di cinque secoli dalla sua morte, viene esposto alla
venerazione dei fedeli nel Monastero da lei fondato e ora meta di numerosi fedeli che accorrono
soprattutto il 20 Gennaio anniversario della sua morte e 22 agosto, giorno
dedicato alle celebrazioni in suo onore.
In classe ci siamo soffermati a riflettere sulla vita
quasi misteriosa della Santa, e ciò che ci ha più colpito e fatto riflettere è
stata l’umiltà di questa giovane, la sua dedizione ad aiutare i poveri, gli
indifesi ma allo stesso tempo la sua determinazione al sacrificio, alla penitenza e al dolore per essere più vicina alla
passione di Cristo. Incredibile infatti fu l'impegno, lo slancio, l'entusiasmo con
cui Suor Eustochia visse la sua vocazione dedicandosi alla preghiera, alla
meditazione, alla mortificazione, al servizio delle inferme; le sue azioni attirarono su di se l'ammirazione, la stima e la
venerazione delle consorelle.
Leggendo le testimonianze delle altre suore di Montervergine scopriamo che ancora oggi la presenza di Santa Eustochia
aleggia all’interno del monastero e guida la stessa vita delle suore diventando
spesso premonitrice di eventi.
Ad arricchire
le nostre conoscenze è giovato l’intervento del nostro Dirigente Scolastico Prof.ssa
Eleonora Corrado che con grande professionalità e devozione ci ha parlato di
Santa Eustochia e ci ha invitati a visitare il Monastero di Montevergine a
Messina.
Marica Zullo classe 3 sez. A
Scuola secondaria di
Primo grado I.C. di Santa Lucia del MelaMarica Zullo classe 3 sez. A
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