Istituto Comprensivo di Santa Lucia del
Mela- Scuola Secondaria di Secondo grado “ P. Galluppi”
Una
panchina rossa anche a Piazza Milite Ignoto
Oggi 25 novembre è la Giornata Mondiale
contro la Violenza sulle Donne e sul Femminicidio.
E' stata istituita dall'Assemblea Generale
delle Nazioni Unite. La scelta ricade
sul 25 Novembre proprio per ricordare il dramma delle sorelle Mirabel. In
questa data, nel 1960, furono assassinate, nella Repubblica Dominicana, tre
sorelle attiviste che cercavano di contrastare il regime politico di allora. Il
dittatore tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre
30 anni. Il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal mentre si recavano a far visita
ai loro mariti in prigione furono torturate, prese a bastonate e strangolate
per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto per simulare
un incidente.
Tutti i giorni siamo bersagliati da
notizie di donne uccise dal proprio marito o compagno, donne
innocenti che vengono picchiate, aggredite, sfregiate e molestate e non è
facile risolvere questo dramma. Ogni
quarto d’ora una donna, nel mondo viene uccisa. Questo tremendo fenomeno non può
essere trascurato ma combattuto con molta forza e soprattutto coraggio; ogni
donna ha il dovere e il diritto di vivere, amare ed essere amata, non vi deve
essere nessuna distinzione fra uomo o donna perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Molte donne
non hanno il coraggio di denunciare chi le aggredisce, per paura di essere
uccise. Altre scappano dalla morte come il caso di Lucia Annibali e Jessica
Notaro che sono state sfregiate con l’acido.
La ricorrenza contro la violenza sulle donne, è stata
istituita il 17 Dicembre 1999. Da allora in tutte le parti del mondo si cerca
di sensibilizzare l’opinione pubblica, in particolare i giovani, a contrastare
questo terribile fenomeno. Infatti in molti paesi vengono
organizzate numerose iniziative. Una
delle più importanti è quella della messicana ELINA CHAUVET che il 27 luglio
2012 ha lanciato al mondo l’orrore del Femminicidio attraverso un’invasione di
calzature rosse. Si tratta di scarpe rosse che identificano le donne che hanno
perso la vita, ogni scarpa ha una sua storia: “ma perché il colore ROSSO?”. Il
rosso è il simbolo del sangue, dell’amore e della passione che si trasforma in
male. Le scarpe rappresentano il
percorso di ogni singola donna verso la libertà dalla violenza. Rossa è
anche la vernice che colora alcune delle
panchine nei parchi, nelle piazze, nelle vie principali di parecchie città.
Proprio questa mattina anche nel nostro paese, Santa Lucia del Mela, è stata
inaugurata, in piazza Milite Ignoto, la panchina rossa.
Anche noi, alunni delle classi terze della Scuola Secondaria
di primo grado, dell’Istituto Comprensivo di Santa Lucia del Mela, eravamo
presenti. Dopo i saluti istituzionale del Sindaco, Dott. Matteo Sciotto e della
moderatrice, Dott.ssa Donatella Manna, è stata svelata la panchina. Subito dopo
ci siamo trasferiti nella sala convegni( ex carceri) dove la scrittrice Valentina Di Salvo ha presentato il suo libro
“ Fratture”, da cui ha letto una pagina
molto intensa che ci ha, ancora una volta, indotti a riflettere sulla tematica;
la consigliera, dott.ssa Nicoletta Maio, ha
altresì letto una poesia “ Cosa stavo indossando” versi di Mary Simmerling. Una nostra compagna, Maria
Catena,della classe III sez,. A, ha recitato il monologo di una donna che aveva
subito violenze fisiche e psicologiche dal marito. E’ stato un momento molto
emozionante, a fare da cornice all’evento c’era anche un’ artista, Serena
Vernole che, in estemporanea, ha dipinto
un corpo di donna ripiegato su se stesso proprio a significare la fragilità in cui
versano alcune donne continuamente maltrattate. L’ organizzatrice ha concluso
l’evento con la lettura di un brano di Paola Cortellesi sugli stereotipi di genere nel linguaggio comune. Ancora una
volta le donne sono chiamate a reclamare ad alta voce i loro diritti che invece
dovrebbero essere riconosciuti in qualsiasi contesto sociale che si dica o che
si consideri civile; lo stesso termine donna non dovrebbe rappresentare
un’etichetta dispregiativa ma un sinonimo di “essere umano” che ricopre nella
società molteplici ruoli di importanza primaria, figura di riferimento per la
visione di un mondo a colori dove concorrono, il calore, la fantasia e l’amore.
Dopo le foto di rito siamo ritornati in classe ancora
più carichi di prima, ancora più convinti che il femminicidio è germe da
evitare, gramigna da
da estirpare per ripristinare quei sani valori che
abbiamo perso di vista.
Classi III sez A e B.